"Com'è triste la prudenza". E' questo che è stato scritto in uno striscione posto all'interno del Teatro Valle Occupato. E' questa frase che è divenuta simbolo di qualcosa di più di una semplice mobilitazione di operatori della cultura nel nostro paese.
E' uno slogan, un ritornello, un pensiero da tenere impresso dentro, che può e deve diventare la spinta per ricominciare a prendere parola, nella nostra Italia.
Riprendere parola per tornare a difendere i beni comuni lungamente usurpati da un'economia che porta in volto il buonismo dei tecnici ma sotto la maschera nasconde la cancellazione di quella giustizia sociale che passa proprio per la difesa di quanto appartiene all'umanità intera e non può essere mercificato, venduto, privatizzato, commercializzato.
Accanto a questo slogan, a noi piacerebbe inserirne un altro. Vogliamo farlo e da tempo stiamo lavorando per questo nella nostra piccola realtà.
"Com'è triste la pigrizia".
Ecco, crediamo che valga la pena sottolineare e diffondere anche questo messaggio innanzitutto partendo proprio dalle piccole comunità come la nostra; dalle città come Andria.
Abbiamo letto, ascoltato e guardato con profondo interesse alla vicenda del Teatro Valle Occupato.
Abbiamo sentito dentro di noi il bisogno di provare ad aprire una discussione mettendo al centro il tema della cultura come bene comune da difendere.
Si, proprio la cultura. Perchè è anche su questo campo che giochiamo una partita importante per segnare una differenza essenziale dal centro destra berlusconiano che non si è per niente eclissato.
Loro dicevano che con la cultura non si mangia.
Noi diciamo che senza cultura non c'è vita; non può esistere sviluppo e non potrebbero esserci cambiamenti veri, maturati attraverso una coscienza che si forma ed evolve, proprio grazie a questo bene immateriale che è però così reale e concreto.
Senza cultura le nostre comunità sarebbero soffocate in un limbo tenebroso da mistificazioni, timori medioevali, paura per le diversità e superficialità utili sempre ai grandi poteri costituiti.
La cultura è il futuro di questo paese e attraversa ogni singolo tema da noi affrontato, indicandoci la strada per fuoriuscire dalla banalità e imparando a cogliere l'infinita bellezza delle diversità che si compongono in un quadro di civiltà che dobbiamo doverosamente far nostro.
Nei nostri Comuni, se parliamo di violenza centriamo il problema culturale, se parliamo di senso civico ancora una volta chiamiamo in causa la cultura, se discutiamo di nuove forme di socialità la cultura è fulcro centrale, se desideriamo il miglioramento dell'essere umano stiamo parlando di cultura.
Con il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà ad Andria, abbiamo voluto rompere il silenzio. Abbiamo voluto accendere la luce per tornare a parlare di quanto sia fondamentale difendere la cultura come bene comune. Perchè non esiste sviluppo e futuro per la nostra città che non passi prima per un nuovo umanesimo; una grande rivoluzione culturale.
Per questo il 26 Gennaio ci incontreremo alle 19,30 presso il nostro circolo per iniziare il percorso del Forum Cultura di Sel ad Andria.
Lasciando da parte la pigrizia, desideriamo dar vita ad uno spazio comune attorno al quale incominciare a re-immaginare la nostra città attraverso il contributo di tutti.
Vito Ballarino
Sinistra Ecologia Libertà Andria
Forum Cultura
Link: http://www.facebook.com/events/111865932268742/