Post più popolari

lunedì 21 maggio 2012

E adesso ammazzateci tutti!






C’è Melissa. 16 anni. Giovane ragazza figlia di questa terra. Nostra coetanea speranzosa nel futuro. Poi c’è la sua immagine sorridente e intanto il dolore che trapela nei nostri occhi, nei nostri cuori. Il dolore di chi sa che qualcuno ha ucciso Melissa. Quel dolore che scuote, che stira ogni nervo del nostro corpo. Un dolore che pensavamo non fosse possibile riprovare perchè appartenente agli angoli più bui e tristi della storia della nostra Italia.
Poi c’è il nome di una scuola a Brindisi che porta su di se il simbolo del sacrificio di chi ha dato la vita per costruire un paese migliore.
E’ stata fatta scoppiare una bomba proprio li. Proprio davanti all’ingresso di una scuola pugliese.
Il cordoglio è grande e le indagini accerteranno le responsabilità di chi vigliaccamente ha premeditato un atto barbarico di tale violenza a danno della nostra generazione. Perchè Melissa siamo tutti noi: è bene dirlo con forza e coraggio. Nessuno è escluso.
Hanno colpito Brindisi, hanno colpito la Puglia, hanno colpito tutti noi.
Ma sopratutto si è voluto colpire una scuola e gli studenti perchè rappresentano il futuro della nostra terra e di tutta l’Italia. Questo è un fatto che deve far riflettere e deve farci reagire senza se e senza ma.
Sopratutto, io credo, debbano riflettere coloro che si indignano, si costernano, magari piangono e poi nei fatti organizzano lo smantellamento della scuola pubblica.
Non attaccare la scuola pubblica significa non attaccarla mai, con nessun tipo di atto che ne depotenzi la struttura capace ancora di educare alla libertà e alla legalità.
Dalla nostra Puglia deve partire un urlo forte. Un urlo che deve divampare in ogni angolo per dire insieme che la scuola è il primo tassello per costruire la cultura della legalità e la lotta verso ogni forma di mafia, illegalità e violenza.
Lo ha detto in piazza anche Don Ciotti: ci vuole una scatto da parte di tutti noi, anche del mondo politico. Perchè la lotta alle mafie si fa a Roma e sui territori.
Ovunque stanno nascendo spontaneamente aggregazioni di cittadini, mobilitazioni, presidi.
Questo ci indica che c’è un terreno fertile di cittadinanza attiva che è pronta a difendere la bellezza. Perchè di questo si tratta.
Dobbiamo continuare senza arrenderci. Bisogna farlo in ogni aula di ogni scuola, in ogni associazione, con ogni mezzo.
Difronte al dolore e alla violenza bisogna rispondere con il coraggio della bellezza.
Oggi in piazza a Brindisi c’era tanta sofferenza che abbiamo il dovere di tradurre in propositività e in fatti concreti per colpire chi compie gesti infami come quello che ha ucciso Melissa.
Con forza è il momento di dire insieme: e adesso ammazzateci tutti!

Vito Ballarino



sabato 12 maggio 2012

Rilanciare i partiti

Io diffido sempre dall'idea del "papa straniero" che in qualche modo possa salvare o rilanciare un partito, il centro-sinistra o in generale la politica. L'apertura e la contaminazione con la società civile, i movimenti, le associazioni sono idee e principi fondamentali nella mia idea di politica. E' anche vero, però, che all'interno dei partiti va compiuto un lavoro in parallelo: quello di rinnovamento innanzitutto culturale e politico del modo di stare insieme, di operare nel territorio dentro e fuori dalle istituzioni anche nei nostri Comuni. Voglio dire che se non risolviamo tutte le problematiche che abbiamo all'interno, difficilmente all'esterno saremo credibili e riusciremo ad attrarre forze nuove che ridiano linfa al nostro agire. Ecco perché apertura, analisi e sforzo per migliorare già dall'interno sono 3 idee importanti subito da mettere in campo.


Vito Ballarino

martedì 8 maggio 2012

Informarsi per esistere

In questo momento storico a parte la contestazione per certi versi violenta io credo che sia fondamentale formarsi e informarsi sulla politica, sulla storia del nostro paese, su quanto si è fatto in bene e anche in male. Per questo ringrazio Ninni Inchingolo per avermi concesso la possibilità di indagare nella storia della sinistra attraverso gli scritti di Ingrao, Magri, ecc. E' un'esigenza personale che sento quella di ricercare per comprendere e capire. Rottamare senza conoscere può essere assai pericoloso.


Vito Ballarino

lunedì 7 maggio 2012

Hollande e il bisogno di sinistra

La vittoria di Hollande in Francia lancia un messaggio chiaro in tutta Europa: la sinistra vince se diventa un modello culturale, politico ed economico alternativo al liberismo.


Lo raccontano anche i dati che riguardano la grande mobilitazione giovanile nel sostenere il candidato socialista. Non è più il tempo delle vie di mezzo, dei timori, dei tentennamenti. Alla precarietà occorre contrapporre politiche alternative che rimettano al centro diritti sociali e umani.


Anche in Italia sentiamo il bisogno di una coalizione che possa rilanciare un'idea diversa di paese. Rispetto a questo il PD dovrebbe smettere di ricercare emulazioni attraverso continui paragoni con Hollande. Ancor più se decide di appoggiare un governo tecnico che per scelte fatte  è sicuramente e nettamente più vicino all'idea politica dello sconfitto Sarkozy; l'idea delle destre liberiste.

Occorre costruire una nostra strada che sia in sintonia con un cammino da intraprendere in tutta Europa per rilanciare un modello politico ed  economico differente. Che sia, però, prima politico e non servo delle grandi lobbies finanziarie.

Il vento del cambiamento corre forte e insieme dobbiamo intercettarlo attraverso decisioni coraggiose che ridiano linfa stessa alla politica come unica via per costruire il bene comune.

Vito Ballarino

venerdì 4 maggio 2012

Siamo tutti coinvolti e responsabili

Sapete cosa penso? Penso che ci sia molta ipocrisia quando si parla di politica. La stessa ipocrisia che minaccia pericolosamente la democrazia vera. Tutti si lamentano dei partiti e della politica come se fossero cose distanti e lontane. La verità è che, forse, i miei e i vostri genitori hanno sbagliato proprio in questo. Parlo del demandare eternamente; come se partecipare significasse poi solo mettere un segno in una cabina elettorale. No. Io non credo sia così. Sorge poi la domanda: chi l'ha votata questa classe politica che tutti adesso criticano? Nessuno risponde. Forse il problema in Italia è proprio questo: non sentirci mai totalmente coinvolti, mai totalmente responsabili, mai totalmente capaci di cambiare in bene o i male le cose. Se vogliamo costruire un futuro migliore per l'Italia smettiamola di cercare fantomatici nemici e capiamo che dobbiamo ricostruire un modello di comunità partecipativa. 


Vito Ballarino

giovedì 3 maggio 2012

Il centro-sinistra unito che difende scuola e università

Io credo che il centro sinistra abbia bisogno di uno scossone. Da un lato abbiamo bisogno di scrollare via ogni feticcio e di rivitalizzare il nostro cammino; inquadrare con chiarezza l'orizzonte a cui vogliamo tendere. Parlo della giustizia sociale, della lotta alla precarietà, della difesa della bellezza della nostra terra; parlo del talento della mia generazione a cui bisogna dar voce senza speculazioni utilitaristiche. 


Il centro sinistra ha bisogno di fuoriuscire dalle sue stanze: non è certo questo o quel luogo, questa o quella sede che ci renderanno capaci di affrontare le sfide del futuro. L'unica sede che vorrei che il mio partito difendesse è nei cuori, nei sogni e nelle speranze della gente; dei miei amici e delle mie amiche.


Abbiamo il dovere di tornare a dare voce; diventare la cassa di risonanza del dolore sociale e di chi rivendica diritti e domanda libertà.


Rimettere al centro saperi, università, scuola pubblica e conoscenza significa provare a fare questo. 
Costruiamo così il cantiere dell'alternativa. Tutti insieme.


Vito Ballarino



martedì 1 maggio 2012

Primo Maggio 2012: difendere i lavoratori e le comunità di lavoro

Buon 1o Maggio a tutte e tutti. A mia madre che è una grande lavoratrice e mi ha insegnato a credere alla centralità del valore del lavoro. Un augurio alla nostra generazione: non smettiamo di credere in un mondo migliore senza smettere di lottare per questo. Auguri a tutte le lavoratrici e ai lavoratori.


‎" L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro": recita questo l'Art.1 della nostra bellissima Costituzione. Per questo credo fortemente che il 1° Maggio non sia solamente una festa. E' il segno culturale e civile di un modo di intendere la democrazia. Ripartiamo da questo articolo 1 e rimettiamo al centro il diritto al lavoro e quello dei lavoratori.


Vito Ballarino